“Un’improvvisa ondata di malessere, una sensazione di stranezza, come fossi fuori dal mio corpo. Ho paura di impazzire, di perdere il controllo, le mani sudano ed il cuore batte velocemente”
“Volevo solo tornare a casa il prima possibile. Le mani hanno iniziato a tremare ed ho sentito un’ondata di calore dentro di me. Mi sembrava di impazzire e non avere la forza e lucidità per allontanarmi da dov’ero.”
Queste sono alcune delle testimonianze di pazienti che hanno sperimentato un attacco di panico.
Fermiamoci al termine “attacco”: da qui deriva la sua mostruosità, la sua violenza. Si, perchè è un vero e proprio attacco alla tua persona, alla tua mente ed al tuo corpo, un attacco che ti pervade a tal punto che pensi sia giunta la tua ora, pensi che da li non ne uscirai vivo.
Il termine «panico» deriva invece dal dio Pan, un antico dio greco metà uomo e metà animale che compariva improvvisamente dinanzi alle ninfe facendole fuggire dallo spavento. Egli rappresentava la forza della natura e dei suoi istinti primordiali.
Ti ricorda qualcosa?
L’attacco di panico, proprio come si comportava il dio Pan, arriva all’improvviso innescando in te la voglia di scappare: a differenza delle Ninfe però in molti casi non riesci a scappare ma ti senti paralizzato, fuori dal tuo corpo ed incapace di agire. Le sensazioni più comuni sono di aumento del battito cardiaco, sudorazione, tremori, paura di impazzire e perdere il controllo. Generalmente l’attacco di panico dura dai 5 ai 20 minuti . Quando l’attacco di panico è passato la persona si sente svuotata, esausta e teme possa ricapitarle.
Perché ho gli attacchi di panico?
Immagina di avere una pentola a pressione piena di cibo che sta cuocendo. Se non la fai sfiatare gradualmente, la pentola prima o poi esploderà.
E’ la stessa cosa di quando provi l’attacco di panico, di quando viene a farti visita il dio Pan, simbolo della forza della natura e dei suoi istinti. Tutto quello che non esprimi, che non fai “sfiatare gradualmente” (proprio come la pentola a pressione) resta dentro di te e col tempo preme per fuoriuscire, per sfuggire al tuo controllo.
Cosa significa tutto questo?
Significa che l’attacco di panico arriva per comunicarti che c’è qualcosa che non stai esprimendo, che stai tenendo sotto controllo. Esso è di solito un desiderio, una predisposizione o un aspetto del tuo carattere che, messo a tacere per troppo tempo si è trasformato in una fonte di energia che necessita di fuoriuscire.
Spesso la persona non ne è consapevole: occorre infatti uno sguardo attento e rivolto verso il proprio interno per esplorarsi e individuare a quali lati dei te stai resistendo. Accade perché questi lati non riconosciuti, non accettati sono in contrasto con l’immagine di te in cui ti sei identificato o col contesto sociale in cui sei inserito, sono in contrasto con ciò che ti è sempre stato detto o che ti sei imposto di essere o diventare.
L’attacco di panico e la sua imprevedibilità mettono angoscia perché danno la sensazione di non essere più padrone di te stesso o di potere uscire di casa liberamente o stare in posti dai quali sarebbe difficile uscire o allontanarsi.
Si può guarire dagli attacchi di panico?
Gli attacchi di panico, non sono una malattia da cui si guarisce ma il sintomo di un disagio di qualcosa che non stai esprimendo. Occorre una profonda introspezione per capire a cosa stai resistendo e cosa non stai facendo emergere di te stesso.
Approfondisci il mio articolo: Cosa fare quando arriva l’attacco di panico