Prima di pensare a come gestire le emozioni negative, chiediamoci perché stiamo provando delle emozioni negative.
Sono certa che ognuno di voi ha valide motivazioni per provare emozioni negative: chi per una brutta giornata, chi per un collega, per l’auto che da problemi, carenza di denaro, timore di essere abbandonati dal partner, un lavoro che non soddisfa…. e la lista potrebbe continuare ancora e ancora.
Cos’è che accomuna tutte queste cause?
Il comune denominatore di tutti gli innumerevoli motivi che possono spingere a provare un’emozione negativa è che la responsabilità è data all’esterno! É sempre colpa di qualcuno o qualcosa!
Siamo convinti che le nostre emozioni negative abbiano la loro origine in un evento esterno a noi, e siamo certi che se cambiasse la situazione non proveremmo più quell’emozione negativa.
Siamo proprio sicuri che sia così? Il fatto che sia sempre stato così e che per tutti sia così non vuol dire che sia effettivamente così!
Questo è proprio l’ostacolo mentale più grosso da superare.
L’emozione negativa non riguarda mai la presenza o l’assenza di una particolare condizione, altrimenti davanti alla stessa circostanza avrebbero tutti la stessa reazione: essa riguarda invece la propria realtà interna, i propri condizionamenti, credenze, i propri automatismi! Il vostro modo di vedere il mondo è l’unico responsabile della vostra sofferenza. Anche se riusciste a mutare la situazione esterna, ma i vostri schemi mentali rimangono gli stessi, prima o poi ricreerete intorno a voi una situazione analoga, nella quale sperimenterete le stesse emozioni negative.
Se qualcosa ti dà fastidio, sei tu ad avere un problema! La persona o la situazione non c’entrano nulla, l’hanno solo messo in luce (questo non significa che non devi allontanarti da ciò che non ti fa stare bene, bensì che dovresti farlo con consapevolezza e non come reazione).
Cosa possiamo fare allora quando proviamo un’emozione negativa?
La prima cosa da fare è non esternarla!
Non pronunciare frasi o compiere azioni dettate dal disagio o dal fastidio. Esternare l’emozione negativa è comportamento comune, che avviene in modo quasi meccanico come meccanica è la sua comparsa. Hai scelto tu di provare fastidio? Hai scelto tu di arrabbiarti? Nella maggior parte dei casi la risposta sarà no! L’emozione negativa è una parte preziosa di te, un’irripetibile insegnante! Dovresti darti il tempo per osservarla anziché esternarla attraverso il lamento o l’accusa.
Per fare tutto questo però devi essere presente a te stesso. Alcune volte non è nemmeno la situazione che credi ti stia dando fastidio a creare fastidio, ma la sua associazione automatica con qualche altro evento o persona della tua vita. Perciò è di vitale importanza essere attenti ed aspettare prima di rispondere al fastidio, prima di “scaricare” l‘emozione negativa in un’azione.
Attenzione però: Non esternare non significa reprimere!
Cavalca la tigre! Ovvero cavalca l’emozione negativa, dominala, tienila sotto controllo, famigliarizza con essa, falla tua prima che sia lei a farti suo.
“Non voglio essere in balia delle mie emozioni. Voglio servirmene, goderle e dominarle.”
(Oscar Wilde)
Solo in un secondo momento, ed a mente lucida e calma potrai agire. Ecco allora che la tua azione sarà pensata, ragionata, pulita. Reagendo immediatamente, esternando senza filtro le emozioni negative ne risulteranno reazioni scomposte, confuse, che per la maggior parte di volte creeranno più danni che beneficio, a voi ed all’ambiente circostante.
“Le conseguenze della rabbia sono molto più gravi delle sue cause.”
(Marco Aurelio)
Per concludere, come insegnò lo stesso Buddha 2500 anni fa: nella mente ha origine la sofferenza, nella mente ha origine la cessazione della sofferenza.