COME TROVARE LA VERA PACE INTERIORE

Come trovare la vera pace interiore?

Questa è la domanda che si pongono molte persone.

Il punto, tuttavia, non è “come trovare la vera pace interiore” ma “dove trovare la vera pace interiore” o, più precisamente, dove ri-trovarla.

Sono consapevole che queste mie poche righe non potranno fornire una soluzione esaustiva per tutte le persone che leggono, ma nutro buone speranze che almeno una piccola percentuale, possa percepirle come una bagliore nel buio.

Se stai leggendo questo articolo significa che ti trovi in una condizione di inquietudine, malessere, agitazione, o più semplicemente sei curioso. Avrai quindi impazienza di trovare risposta al tuo bisogno, qualunque esso sia. Perciò arriviamo al dunque: la vera pace interiore può essere trovata facendo una cosa apparentemente semplice ma che ha in sé il seme del cambiamento.

Tutto ciò che occorre fare è scappare subito, il prima possibile e rifugiarti in un luogo sicuro! Non devi fare le valige e prendere il primo aereo, d’altra parte, proprio come scriveva Seneca “l’animo deve mutare non il cielo!”.

Per ritrovare la tua pace interiore, ciò che ti suggerisco di fare è rifugiarti in un posto talmente a portata di mano, da essere dato per scontato. Quel posto misterioso, magico e fatato è il tuo silenzio interiore. Rifugiarsi nel silenzio interiore, non significa solo non parlare, ma è la capacità di ascoltare il silenzio che è dentro di te. Significa creare lo spazio interiore per restare in ascolto di tutto ciò che va al di là delle parole.

Prova ad immaginare la tua mente come le acque dell’oceano. La superfice può essere scossa da qualsiasi evento accada all’esterno, ma nella profondità, negli abissi sotterranei vige l’immobilità, la calma assoluta. È in questo luogo sicuro ed incontaminato che puoi trovare ristoro e protezione ogni volta che ne sentirai la necessità. Occorre addestrarsi a ristabilire un contatto con il proprio essere più profondo. Per rifugiarti nel silenzio interiore non è necessario isolarti dal mondo sociale, bensì restare in silenziosa presenza anche mentre parli con qualcuno o sei impegnato in altre attività. Significa sentire una vigile quiete di sottofondo mentre le cose accadono all’esterno.

“Trova il tuo spazio silenzioso, il tuo spazio interiore. Coltivalo, nutrilo, fai di esso un bellissimo giardino. Visitalo ogniqualvolta ne senti la necessità e lascia che la divinità nascosta in esso emerga attraverso il silenzio”

(Corrado Debiasi “Il monaco che amava i gatti”)

Tutti abbiamo il nostro giardino interiore da coltivare e possiamo scegliere se piantare piccoli semi che diverranno rigogliosi fiori, o lasciarlo abbandonato ed infestato di erbacce. Ogni volta che ne sentirai il bisogno potrai rifugiati in esso, nella pura presenza, nel luogo sacro dove nulla può turbarci. L’anima si rivela nel silenzio, non nella confusione.

“Ecco un modo per trovare lo spazio interiore: dite o pensate IO SONO senza aggiungere altro. Siate consapevoli del silenzio che segue IO SONO. Percepite la vostra presenza, l’essenza senza coperture. Non è intaccata dal concetto di giovane o vecchio, ricco o povero, buono o cattivo o altri attributi.”

(Eckhart Tolle “Un nuovo mondo”)

Inizialmente potrebbe non essere facile riuscire ad entrare in contatto col tuo silenzio interiore, col tuo giardino protetto. Quello che puoi fare è cominciare cercando un luogo silenzioso dove sederti nella posizione del loto o più semplicemente su una sedia, avendo cura di mantenere una postura rilassata ma eretta per non assopirti. Porta l’attenzione al respiro, all’aria che entra ed esce dal corpo, al petto e all’addome che si espandono e si contraggono mentre inspiri ed espiri. La consapevolezza del respiro sposta l’attenzione dai pensieri e crea spazio interiore poiché non è possibile pensare ed essere contemporaneamente consapevoli del vostro pensiero. Attraverso questo semplice esercizio ripetuto ogni giorno, ti addestrerai ad entrare in contatto con te stesso e riconnetterti con la tua pace interiore anche in mezzo alla confusione, anche nella peggiore delle giornate.

Come sempre, non devi credere a me ma sperimentare!

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