COME SI CURA L’ANSIA?

Curare l’ansia significa dare una risposta ad un sintomo, e questo può essere fatto in tempi relativamente brevi.
Guarire dall’ansia significa invece andare all’origine dell’ansia stessa e comprenderne il suo significato simbolico.

In questo articolo scriverò di come si cura l’ansia, quindi di come dare una risposta concreta ed in grado di alleviare lo stato di attivazione fisiologica che prova chi soffre di ansia.

Penso all’ansia come la sorella minore dell’attacco di panico.
Se l’attacco di panico è improvviso ed intenso, l’ansia è costante e pervasiva.
Se l’attacco di panico non ti avverte prima di venire a trovarti, l’ansia è fedele compagna delle tue giornate.
Chi soffre d’ansia tende ad identificarsi con l’ansia, lo si rivela anche in frasi come “sono ansioso”, segno che l’ansia è diventata una parte della propria identità e filtro per vedere le cose e vivere le giornate.

La prima cosa da fare per curare l’ansia, seppur meno urgente rispetto all’attacco di panico, è imparare a respirare in modo profondo.

Respirare è l’azione più naturale al mondo ma col tempo sempre più persone se ne sono dimenticate trasformandola in un’attività meccanica e superficiale. Questo significa che quando respiri il tuo torace si muove ritmicamente. L’aria rimane quindi a livello alto, non va nel profondo, hai quindi la sensazione che “manchi l’aria” e che il respiro sia corto. La respirazione che produce uno stato di rilassamento è invece la respirazione diaframmatica (con la pancia).

Una cura sintomatica all’ansia è la seguente:

  • Seduto od in piedi assumi una posizione in cui il tuo busto sia eretto per facilitare il passaggio d’aria e l’ossigenazione anche del cervello.
  • Inspira lentamente col naso partendo dal diaframma fino al torace
  • Trattieni il respiro per qualche istante
  • Espira lentamente dalla bocca facendo attenzione che la tua espirazione sia più lunga dell’inspirazione.
  • Assumi un atteggiamento di cedevolezza, di resa, come le dicessi “sono qui, fai di me quello che vuoi”. Questo stato di apparente passività, di non lotta, porta alla quiete ed al suo attenuarsi lentamente.

L’ansia non è una malattia e come tale non è sempre con te. Ci sono momenti in cui non sei ansioso, ci sono momenti in cui sei semplicemente te stesso. In questi momenti di relativa quiete pratica l’auto-osservazione.

Osserva, come chi osserva un treno che passa senza salire.
Osserva cosa ti riesce naturale, quali sono le azioni che svolgi con spontaneità, cosa ti piace fare, cosa ti accende, i tuoi interessi, le tue vere passioni.

Qual è il significato della tua ansia?
L’ansia non arriva  a caso, proviene da te, è materiale di tua produzione come qualsiasi altro disturbo.
L’ansia ti fa sentire in un costante stato di oppressione, di soffocamento.

Forse stai vivendo una vita troppo stretta?
Forse ti sei imposto troppe regole, ti dici troppi “devo”  e non ascolti i tuoi “voglio”.

Per approfondimento: Ansia

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