PERCHE’ LE DIETE PER DIMAGRIRE FALLISCONO?

Il termine dieta nel suo primo significato deriva dal greco diaita che significa modo di vivere. Nella medicina greca la dieta era un vero e proprio stile di vita orientato alla salute globale dell’individuo che spaziava dall’alimentazione all’esercizio fisico al riposo.

E’ evidente come tale accezione sia ben differente dal suo moderno significato. Oggigiorno la parola “dieta” è infatti usata con riferimento ad un regime alimentare ristretto e limitato nel tempo.

Quando le persone pensano alla dieta la associano a sentimenti negativi, di scarsità, di tristezza, di controllo. Il business delle diete è tuttora tra i più floridi e produttivi proprio perché i kg persi sono presto ripresi con gli interessi e con essi anche nuove diete: e l’interminabile ciclo continua. Se le diete funzionassero l’obesità, il sovrappeso e i danni collaterali di un’alimentazione errata non sarebbero la spesa maggiore negli USA, dove recenti statistiche indicano che il 70% della popolazione è obesa per scendere del 40% in  Italia. Senza aggiungere che tali statistiche considerano solo l’obesità, non tutte le categorie sottostanti come le persone di sovrappeso dal grado lieve a moderato.

A nessuno piace essere in uno stato di obesità o sovrappeso, ma nonostante questo pochi riescono a dimagrire ed ancor meno a mantenere il peso-forma acquisito.

Perché le diete dimagranti allora falliscono?

Le diete dimagranti non falliscono perché chi le adotta ha poca volontà, perché chi fa una dieta dimagrante non s’impegna abbastanza o perché gli piace essere in sovrappeso con tutte le conseguenze psicofisiche che ne derivano.

Questi sono motivi esterni, sono comportamenti, azioni, e sarebbe superficiale ritenerli responsabili del fallimento della dieta.

Le diete dimagranti falliscono perché agiscono sul sintomo, le diete dimagranti falliscono perché agiscono sul motivo esterno, ed in ultimo, le diete dimagranti falliscono perché agiscono sul grasso non sul significato di quel grasso!

La maggior parte delle persone che hanno perso peso senza più riprenderlo sono paradossalmente proprio quelle che non si sono sottoposte a nessuna dieta! E soprattutto hanno perso peso in modo naturale senza nemmeno accorgersene!

Cosa differenzia quindi chi riesce a perdere peso e mantenerlo da chi intraprende una dieta fallimentare?

Ciò che differenzia questi due tipo di persone è lo sguardo.

Lo sguardo? Cosa c’entra lo sguardo ti chiederai.

La differenza invece sta proprio nello sguardo con cui questi due gruppi di persone guardano le cose.

Chi è in uno stato di obesità o sovrappeso tende a rivolgere lo sguardo verso l’esterno, verso gli altri: generalmente sono persone che per essere accettate dagli altri dicono tanti “si”, che per essere accettate dagli altri diventano “morbide” così possono contemporaneamente tenere gli altri vicini ma a giusta distanza per non riaprire quella ferita che ha originato la loro obesità. E’ così che con il tempo, tutti quei “si”  si trasformano in grasso corporeo ricco dei “no” che avrebbero voluto urlare.

Coloro che invece sono dimagriti hanno attuato un cambiamento, non perché si sono messi a tavolino e hanno detto “da oggi cambio”, no, chi dice così non solo non cambia ma coverà rancore verso se stesso per non riuscire a mantenere gli impegni. Coloro che sono dimagriti hanno trovato una passione, un talento, un interesse su cui concentrare le proprie energie e risorse.

Coloro che sono dimagriti si sono innamorati: non importa se della vita, di un progetto o di una persona o…di se stessi!

Coloro che sono dimagriti hanno spostato lo sguardo dall’esterno, in cui pensavano a dover piacere agli altri quindi si limitavano nell’espressione di se stessi, nella propria spontaneità, all’interno, dove si sono osservati, dove si sono ascoltati nel senso più autentico del termine iniziando un lento e spesso inconsapevole viaggio verso il perseguimento dei propri desideri ed unicità.

In poche parole? Hanno iniziato giorno dopo giorno ad affermare se stesse!

Per approfondimento: Disturbi Alimentari

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